martedì 22 maggio 2012

Mi salverà il cinese

Uno degli effetti più evidenti della crisi, qui a Prato, è il lento scomparire dei cittadini cinesi.
Immagino che l'assessore Milone attribuirà a sé il merito, ma in realtà, anche se non voglio togliergli del tutto la soddisfazione, il merito è eminentemente della crisi.

Ora, se continua così, fra due anni il numero degli extracomunitari diminuirà ulteriormente fino a stabilizzarsi.

Quale argomento politico vincente dunque sarà possibile per la Destra, e anche per la Sinistra (il mito-tema, spesso solo ipocrita, dell'accoglienza e della diversità) alle prossime elezioni, quando questo sarà, se non scomparso, almeno molto attutito, tanto da non risultare più un problema?

Sì, potranno sempre dire che è merito loro, della giunta di Destra, se il problema cinese è stato affrontato. Ma lo sappiamo tutti che non è così. Che non servirà più agitare lo spauracchio dell'invasione.

La morte della Lega sancisce la fine anche del vessillo tematico delle loro propagande, dei loro comizi. La mancanza di lavoro, la crisi mortifera del sistema economico fa rientrare tutto.

Allora, se non si sbrigano a riempire di cinesi e altri extracomunitari la città di Prato, il problema sarà insolubile e per loro il crollo, che già si preannuncia per tutta la vecchia politica anche in una terra coriacea e tradizionale, bigotta come la Toscana, sarà inevitabile.

Voglio dire che è solo merito di questa invasione che certa gente, povera culturalmente, misera di idee e prospettive, genia affaristica impelagata nel settore e saltimbanchi al servizio, è potuta diventare oggetto dei nostri discorsi politici, dei nostri tristi voti nelle urne.

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