giovedì 11 aprile 2013

L'ultima baggianata: per fare opposizione bisogna essere eletti

Avevo deciso di non intervenire sulla questione tutta locale fra il democratico Carlesi e il movimentista 5 Stelle gruppo 134 di Prato Barosco, ma dato che Il Tirreno mette un mio intervento, ironico peraltro, sulla vicenda, voglio dire.
Dunque tutto è partito da una intervista di quel giornale a Barosco, dove oltre a esplicitare le sue posizioni in merito a certi soliti temi, aggiungeva di vedere di buon occhio una donna come sindaco alle prossime elezioni amministrative.
E' stato facile per me fare ironia sulla vicenda.
La dichiarazione di Barosco non suona sincera, perché il prossimo candidato sindaco del Movimento  vuol essere lui, Barosco: se questo non si verificherà,  sarà per qualche valido motivo che non si può prevedere, ed è legato anche dal mistero del presente inesistente governo.
Ma l'aspetto più ridicolo e contraddittorio è che, accusato da Carlesi di non fare opposizione vera, Barosco risponda che per farla bisogna essere eletti.

Prima del 2009 noi, nelle nostre battaglie di Gonfienti, sui rifiuti eccetera, ci ritrovavamo spesso con il gruppo dei 5 Stelle a fare opposizione insieme contro la giunta di Centro Sinistra. Eccome!

Poi non s'è più visto nessuno. Anzi, ci siamo ritrovati soli. E' stato chiaro come certi gruppi e comitati sono stati usati solo per strumentalizzazione elettorale. A riprova ne è il fatto che la cosiddetta Partecipazione è stata fatta morire dopo essere stata inglobata nelle istituzioni.

Di questo strumento democratico dei 'comitati', ormai distrutti o ridotti a poca cosa o comunque sostenuti, quei pochi rimasti, solo in vista del consenso, su questa 'distruzione' non è stata profferita parola!

A parte la questione di Baciacavallo, che il gruppo 134 fatto come propria e nessun altro sembra autorizzato a occuparsene, non abbiamo visto nessun tipo di opposizione.
Ma è davvero opposizione vera? L'intervista di martedì su Il Tirreno non è poi affatto una intervista contro Cenni, la critica di Barosco è -se riportata correttamente - molto attenuata, basta leggerla con attenzione.
E poi, un po' di cronologia: la questione del depuratore di Baciacavallo è stata enfatizzata solo adesso, dopo le ultime elezioni, quando era certo che l'elezione a parlamentare per Barosco era sfumata. 
Insomma, l'opposizione, se così si vuol chiamare ma non lo è,  sembra farsi ora per opportuno calcolo politico, dato che è risaputa la simpatia di Cenni per il gruppo 123, ampiamente ricambiata anche con presenze concrete di 'endorsment' in consiglio comunale.

E' poi sorprendente e sospetto il fatto che Grillo non faccia chiarezza sull'esistenza dei due gruppi grillini di Prato, che sono in totale opposizione fra loro.

A mio avviso giustamente, il gruppo Movimento 5 Stelle 2 accusa il 134 di essere stato partigiano di Cenni, e non solo in coincidenza delle elezioni, ma anche dopo,  il che è in aperto contrasto con l'etica grillina.


Da Il Tirreno di oggi
Lo schiaffo M5S al presidente Carlesi
PRATO Il titolo è tutto un programma: “Da democrat a nullocrat” . E’ la risposta del Movimento 5 Stelle di Prato alla presa di posizione del presidente del gruppo Pd in consiglio. Massimo Carlesi, che - intervenendo su Baciacavallo, aeroporto, stadio - ha dato l’altolà a Fausto Barosco, leader M5S. La polemica tra Pd e M5S partita dall’intervista del Tirreno al leader 5 Stelle monta ancora. Se Carlesi ha prima risposto per le rime a Barosco ora è M5S Prato che attacca il presidente del gruppo Pd in consiglio. «M5s e Barosco in questi quattro anni non ha potuto fare opposizione - scrivono - semplicemente perché non rappresentata in consiglio comunale. Per fare opposizione bisogna essere eletti, ci stupisce ( ma anche no ) che Massimo Carlesi non sappia che certe battaglie il M5S le ha sempre combattute». E ancora: «In questi quattro anni il M5S ( e Barosco) ha fatto invece un sacco di proposizione, non accontentandosi di dire no, ma offrendo delle alternative. Lo ha fatto gratuitamente, senza tv e giornali al seguito, con i limiti di chi fa politica attiva senza un becco di un quattrino». Affermazioni che hanno creato un dibattito anche sul sito del Tirreno. Lanfranco Nosi, vicino al mondo dell’ambientalismo, è intervenuto sul sito sostenendo che « alcuni del gruppo facente capo a Barosco andavano in consiglio comunale a sostenere Cenni. Giusto per dire che tipo di "opposizione" avrebbero fatto». La regista Maila Ermini ironizza: «Una donna come sindaco? C'era nel 2009 (era lei ndr) ma non l'hanno votata». E per l’ex presidente della Provincia Massimo Logli «giocare allo sfascio sta diventando pericoloso per tutti e soprattutto per i più deboli».

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