domenica 7 luglio 2013

Cuori di donna, commenti

L'altra sera, venerdì 5 luglio, ho recitato Cuori di donna alla Corte delle Sculture della Biblioteca Lazzerini.
Erano presenti circa duecento persone - secondo una stima fatta da Gianfelice, forse poco meno - e lo spettacolo è andato molto bene.
Tra gli altri, ho ricevuto via mail questi bei commenti, e li pubblico perché ogni tanto un po' di 'guazza', dopo tante bastonate, non mi guasta:

"Cara Maila,
 l'altra sera ero allo spettacolo Cuori di donna, che hai fatto a Prato.
Voglio dirti che non è uno spettacolo e basta il tuo, ma è una esperienza! Il pubblico era entusiasta, raramente si vedono opere e artisti così.
Da sola senza niente ci ha mostrato un mondo. Bravissima!
Una signora accanto a me l'aveva già visto, ma mi ha detto che ogni volta Cuori è un po' diverso, e anch'io voglio rivederlo, se lo rifarai da queste parti.
Grazie."
C. Canovai.


"Cara Maila,
fantastico Cuori di donna! Avresti potuto durare ancora un'ora in più, saremmo rimasti lì, uomini e donne...Sì, perché lo spettacolo è piaciuto anche tanto a loro, ai maschietti.
Carissima, io ti dico che questo per me è lo spettacolo tra i tuoi più belli. Ma con tutti quei dialetti, come fai? con quel senso di vero...bellissimo"
Quando monologhi (vedi Matilda!) non ti batte nessuno!
...
Lori"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Posso aggiungere il mio? Anch'io c'ero, 'trascinato' un po' di mala voglia da altri, ed è stato uno degli spettacoli più mi hanno coinvolto in questi ultimi anni a teatro (e sono un maschietto e non volevo proprio venire a uno 'spettacolo sulle donne!').
E invece è stata una piacevole scoperta, perché:
1. Una attrice sola sul palco, senza niente che la sostenesse, eppure così 'padrona';
2. La scrittura del testo, vario e interessante, mai banale anche nella sua semplicità e nel riportare il parlare quotidiano;
3. La recitazione: è passata da non so quanti dialetti che nemmeno Proietti;
4. Ha una voce bellissima.
Non la conoscevo, e scrivo qui perché, facendo una ricerca col suo nome, google mi ha portato qui.
Grazie.
Marco Palmisano

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