giovedì 31 ottobre 2013

Educazione sessuale e sentimentale attraverso il Decameron

Nel mio lavoro didattico teatrale con i giovani, quest'anno con il "Progetto Decameron" con un saggio a dicembre, capisco l'occasione mancata della scuola quando i prof spiegano il Boccaccio.

In genere a scuola i ragazzi leggono (1) le novelle meno pruriginose e invece saltano a piè pari quelle che potrebbero prestarsi a un discorso sessuale e sentimentale che farebbe molto bene ai ragazzi.

I miei allievi, che metteranno in scena alcune novelle, reagiscono in maniera perfettamente matura, capiscono tutto, non fanno gli stupidi eccetera.

Quindi prof smettetela di saltare quelle novelle importantissime, come Masetto, tanto per fare un esempio fra i tanti, dove la facezia sessuale denuncia un abuso da parte della società nei confronti delle donne, ancora attualissimo in alcune parti del mondo.


(1). 'Leggono' no: si teme il linguaggio trecentesco del Boccaccio e non si affronta affatto, lo si 'spiega' oppure si utilizzano le terribili semplificazioni moderne, che non fanno altro che semplificare il cervello e il linguaggio ai ragazzi. Il Decameron lo si deve assolutamente far leggere così com'è, aiutandoli nella comprensione.

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