lunedì 28 ottobre 2013

Matteo Renzi, ovvero quando le rane chiesero un re, anzi un granduchetto

In questi giorni non si fa altro che parlare e scrivere di Matteo Renzi, ormai incoronato 'granduchetto' alla Leopolda.
Come non pensare dunque al costruttore della Leopolda, il Granduca di Toscana Leopoldo II , il Re Travicello del Giusti, che si ispirò alla favola di Esopo Le rane che chiesero un re?

Ecco, tutti questi osannanti il Matteo dovrebbero studiare di più o ripassare un po' la letteratura, se mai l'hanno percorsa. E' già spiegato tutto lì.

Al Re Travicello
piovuto ai ranocchi,
mi levo il cappello
e piego i ginocchi;
lo predico anch'io
cascato da Dio:
oh comodo, oh bello
un Re Travicello!

Calò nel suo regno
con molto fracasso;
le teste di legno
fan sempre del chiasso:
ma subito tacque,
e al sommo dell'acque
rimase un corbello
il Re Travicello.

Da tutto il pantano
veduto quel coso,
«È questo il Sovrano
così rumoroso? »
(s'udì gracidare).
«Per farsi fischiare
fa tanto bordello
un Re Travicello?

Un tronco piallato
avrà la corona?
O Giove ha sbagliato,
oppur ci minchiona:
sia dato lo sfratto
al Re mentecatto,
si mandi in appello
il Re Travicello».

Tacete, tacete;
lasciate il reame,
o bestie che siete,
a un Re di legname.
Non tira a pelare,
vi lascia cantare,
non apre macello
un Re Travicello.

Là là per la reggia
dal vento portato,
tentenna, galleggia,
e mai dello Stato
non pesca nel fondo:
che scienza di mondo!
che Re di cervello
è un Re Travicello!

Se a caso s'adopra
d'intingere il capo,
vedete? di sopra
lo porta daccapo
la sua leggerezza.
Chiamatelo Altezza,
ché torna a capello
a un Re Travicello.

Volete il serpente
che il sonno vi scuota?
Dormite contente
costì nella mota,
o bestie impotenti:
per chi non ha denti,
è fatto a pennello
un Re Travicello!

Un popolo pieno
di tante fortune,
può farne di meno
del senso comune.
Che popolo ammodo,
che Principe sodo,
che santo modello
un Re Travicello!

1 commento:

Simone ha detto...

Andate a vedere ( nel dettaglio ) quello che ha combinato Renzi al Maggio Musicale Fiorentino, e vi renderete conto che la distanza tra i proclami,gli slogan strappa applauso e la realtà dei fatti è gigantesca.
Renzi aveva dichiarato, nel 2009, al momento dell'insediamento della sig.ra Colombo come Sovrintendente, che si sarebbero tagliati gli sprechi e ridotto il debito della Fondazione. La signora era stata fortemente voluta dal Renzi, attenzione, nonché poi difesa a spada tratta ovunque negli anni successivi.
Lui, testuale, "ci metteva la faccia".
Ebbene, la signora nel 2013 è stata commissariata dal Ministero perché il debito, in 3 anni di sua gestione è RADDOPPIATO, nonostante siano stati chiesti grandi sacrifici ai dipendenti ( cassa integrazione, taglio del tfr, blocco delle assunzioni a tempo indeterminato ). Dove è la faccia di Renzi, dopo che la persona che ha difeso e voluto a tutti i costi ha fallito completamente? Ricordo che in quanto Sindaco di Firenze lui è anche Presidente della Fondazione. Non è l'ultimo degli uscieri. Al di là della demagogia del"tagliamo gli sprechi del passato", lui NON si è assunto nessuna responsabilità sul fallimento della persona che aveva imposto alla guida del Teatro. Riflettete.

Aveva ragione Fulvio Silvestrini

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