mercoledì 18 dicembre 2013

Soldi alla cultura a Prato, senza vergogna (2)

Insomma, dopo aver vissuto per anni le ingiustizie della Sinistra, smaccate e impossibili a volte da sostenere, questa della giunta Cenni a Prato nei confronti dell'associazione Arti Visive del Calamai, con l'elargizione di 35 mila euro, è davvero un rospo troppo grosso da buttar giù. Una ciliegiona che non ingozzerò.
Ora, sul sito del Comune, per giustificare tutti questi soldi, ci sono tutte le mostre che questa associazione farebbe in alcuni luoghi della città per RECUPERARLI.

Ora è veramente assurdo che, faccio un esempio, chi chieda uno spazio a Prato non ce l'abbia MAI. Cito Fulvio Silvestrini, che, totalmente illuso, è andato anche dal vice sindaco a chiederglielo.

Immagino quanti altri. 

Mi si fa la lista delle belle cose che farebbe il Calamai: devo fare io la lista degli spettacoli che ho fatto in questi due anni senza un centesimo, tanto per fare un esempio?
Che dove c'è il Teatro La Baracca NON ESISTEVA NULLA, che era una zona di confine e sperduta con i due circoli che si fronteggiavano (ora non più) e niente altro?

Quanti soldi avrei dovuto prendere per RECUPERARE il deserto dove ho messo il teatro?

C'è stato mai qualcuno che mi ha detto grazie? Anzi! Addirittura, quelli che per esempio a Sinistra parlano tanto, e giustamente accusano lo stesso Cenni di questa scandalosa elargizione, non si sono mai visti qua, eppure sono a pochi passi.
Frequentano certi luoghi solo se hanno il marchio del partito o della parte.

Questo modo di fare di certa MASSONERIA, a Prato, non è più accettabile.

Poi ci sono quelli che furbescamente attaccano il Cenni, ma in realtà appartengono alla stessa greppia: si tratta solo abili spostatori di pedine di un  gioco che, pur con protagonisti diversi, deve essere sempre uguale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il sig. Vittorio, stempiato, sovrappeso, massone, triste, ha il problema di come passare le feste di Natale smarrito nell'isolamento che il suo brutto carattere- da americanista bombardiere, finto libero-mercatista, radical-chic, finta puzza al naso -gli procura ogni anno. Che vengono a fare 'ste feste? Peccato, sig. Vittorio (o dottore?, oops, chiedo scusa: i titoli contano), le procureremo un po' di buona compagnia. Dopo la riunione in loggia, si sa, si esce sempre con quell'amarognolo in bocca che non sai mai se quello che hai fatto là dentro ti ripaghi veramente o ti avvilisca. Che male faranno là? Organizzare un po' di sottobosco politico per il prossimo sindachetto (quando penso al suo Massimo protettore mi piacerebbe essere un pittore e fargli un ritratto, ai due), avallare qua e là uno sciopero della fame, difendere la Buonina da chi non sa di grande Politica, insomma, amenità intelettuali, scorregge del pensiero, borborigmi mentali...Salvate il soldato Vittorio!

Fiele

Orto-Pereto del Teatro La Baracca in fiore

"Amo il teatro perché si arriva alla verità smascherando il falso; mentre nella realtà si arriva alla falsità smascherando la verità&qu...