giovedì 27 novembre 2014

Con le mie tasse sostengo una casta che lavora contro di me

Dopo che ogni giorno devo combattere per esistere con il mio lavoro, dico ogni giorno, dopo che subisco continue umiliazioni, da gente che decide e non conosce spesso né vuole conoscere; assessori dalla faccia di bronzo che fanno finta di cadere dal pero; consiglieri che ti dicono ' sai io non vengo a vederti perché non mi piace il teatro', e poi li vedi seduti nei teatri paludati in prima fila; impiegatucci impiegatucce funzionari funzionarie invidiosi, acidi, frustrati che vogliono solo la mia (e anche di qualcun altro, certo!) rovina e che sempre denigrano il mio lavoro e quando possono con piacere lo mettono nell'angolino, anzi non lo fanno proprio esistere; privati che vorrebbero che lavorassi a cento euro a spettacolo eccetera, ecco che arrivano le tasse, le tasse che devo pagare per un lavoro che non ho fatto, le tasse in previsione (quelle del 2015!) per un lavoro che forse nemmeno farò!

In aggiunta a un modesto guadagno e tutto sudato, arrivano queste tasse, che con le TASI eccetera, sono tra le più odiose.

E' allora che viene una smania aggressiva nei confronti di tutti coloro di cui sopra, e anche di quelli che, con tanto di pensione o di vitalizi, pontificano e denigrano e fanno sarcasmi; colleghi che pur valendo poco o niente hanno i santi in paradiso negli uffici regionali e con questo ingrassano le loro parrocchiette,  giovani rampanti e vecchi ruffiani nelle fondazioni ben fondate...

Mi rendo conto che la prospettiva più sicura è quella di essere, oltreché umiliata dai signorotti di partito locali (a cui fra qualche anno succederanno altri), anche derubata dallo Stato, dalla Regione, dal Comune ogni giorno, per allevare, mantenere, soddisfare una casta che poi alla fine lavora contro di me e il mio lavoro.

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