martedì 4 novembre 2014

Turismo critico

Si sa, io sono contro il turismo 'classico'. (1)

Già da ragazza lo odiavo. L'odio cominciò a Firenze, dove ho frequentato il Liceo e la prima Università  e si è sviluppato passando per il mercatino di S.Lorenzo ogni mattina.
Poi ho fatto finta di essere una turista anch'io, finché in Grecia decisi che non lo sarei stata più.

Tuttavia, ogni tanto, mi capita di travestirmi da turista ancora, molto ogni tanto ormai, per non essere la solita 'marziana a Roma', e finisco quasi sempre per annoiarmi, e non certo per presunzione, ma perché questo turismo, la visita alla città, i musei eccetera, così come vengono concessi e presentati, è lontano dal senso di cui oggi abbiamo bisogno.

I musei soffrono molto di questo, anche se nessuno lo dice: insensatezza. Probabilmente perché nei musei si respira un'aria stantia, servile, tesa e sovrintendente, lontanissima dall'arte, e intendo a livello dirigenziale, negli uffici, non fra le statue o i dipinti...

Oggi il turismo è addirittura spacciato come panacea per i mali del lavoro che non c'è, salvatore da un Italia in crisi. E anche io, con lo scempio dell'aria archeologica di Gonfienti sono stata costretta, per far capire alle teste di rapa e a coloro che hanno occultato per interesse, che poteva essere utile per il turismo eccetera. 

Naturalmente visite e pratiche turistiche 'classiche' devono essere possibili, e anzi, migliorate, curate, sostenute. Ma questo turismo non significa più molto, se non per le casse degli albergatori, ristoratori e i numeri che devono snocciolare gli assessorati. 

Ma noi che non lo dobbiamo fare, osiamo e rompiamo gli schemi.

Con il giro teatrale previsto per la primavera prossima e che faremo su una parte del territorio pratese (Lo spettacolo della città - teatro-tour della città di Prato) tenterò di spiegare cosa intendo per turismo critico; anzi, spero di metterlo in pratica.
Naturalmente lo condirò con l'ingrediente che conosco, il teatro, ma il senso finale sarà un tentativo per  praticare diversamente il territorio.

Mi piace pensare che Teatro La Baracca stesso sarà forse un giorno  meta di questo diverso modo di praticare il turismo. Quello che io chiamo critico.

(1)
http://primaveradiprato.blogspot.it/2014/06/abbasso-il-turismo.html

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