martedì 13 gennaio 2015

La Santa Intolleranza abita anche qui

Certo, in forme attenuate, ma la Santa Intolleranza la vedo bene in teatro, nel mondo occidentale e in campo cristiano, la vedo benissimo.

Mi basta ricordare di alcune repliche de "L'infanzia negata dei celestini"; mi basta ricordare le ultime due: nel dicembre 2013 spettacolo interrotto, uno spettatore, a dieci minuti dallo spettacolo, si alza e lascia la sala urlando che io racconto un sacco di fandonie su Padre Leonardo (che era un santo), lasciando il pubblico nel più totale smarrimento e con un po' di paura; nel dicembre 2014, alcuni giorni fa insomma, durante la pausa fra il primo e il secondo tempo, un ex-celestino irrompe nel camerino all'improvviso e mi dice che la colpa dei soprusi eccetera che avvenivano al Rifugio S.Maria Vergine Assunta in Cielo era del Vescovo Fiordelli, che Padre Leonardo era un santo, che lui non c'entrava nulla. Il signore viene trascinato fuori da due donne costernatissime che lo accompagnavano, lui era molto agitato, ed io ho avuto paura. 

Piccoli episodi inquietanti che a ogni replica si ripetono, fin dal  2004, quando intorno al Teatro La Baracca, il mattino dopo il debutto, ne trovai il perimetro sparso e il Pereto pieno di immagini della Madonna dei Celestini. Senza contare le polemiche e i litigi che ci furono, sempre fra il primo e il secondo tempo. E così più o meno ogni volta.

E dopo ogni replica mi dico che non lo replicherò, ma anche che non devo aver paura, che non mi devo lasciare intimorire...

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