venerdì 27 marzo 2015

Il mondo è azienda, e viceversa, quindi è

Sia andata come sia andata, purtroppo, la vicenda dello schianto del veivolo della Germanwings, per colpa di un pilota 'malato', oppure per altre cause che la scatola nera, dicono, sembra smentire, rimane il fatto che l'azienda è salva: la Lufthansa, che coniuga la sapienza tecnologica con l'efficienza tedesca.

Non è colpa dell'azienda, se il pilota è impazzito, se soffriva di disturbi psichici, era stressato dal lavoro o ferito in amore, ed è voluto follemente sfracellarsi su una montagna, facendo morire, delirante assassino, tutte quelle persone. (La modernità e il suo efficientismo contemplano queste forme di reazione ad essa per cui l'azienda mette in campo altri lavoratori, gli psicologi: stress da lavoro, delusioni d'amore che non si sanno gestire, eccetera eccetera).
E' qualcosa che non può essere controllato, l'uomo, così fino in fondo, no? D'altronde il pilota aveva tutti i 'certificati', dice l'azienda, conseguiti dopo la crisi depressiva che l'aveva colpito.
Si è già dimenticato che il giorno prima del disastro, quell'aereo era rimasto a terra tutto il giorno per guasto tecnico, per esempio.

L'azienda può continuare a fare i suoi voli e i suoi profitti, anche se traumatizzata (ci vorrà un po' prima di dimenticare, questa volta) senza vedersi multata o costretta a ripensare, che ne so, la procedura di manutenzione dei veivoli. Soprattutto adesso, sotto Pasqua.
E anche l'immagine dell'efficientismo tedesco, è salva. Anche quello conta, in una Europa dove la Germania vuole dare lezione a tutti.
Per non dire dell'assicurazione, l'Allianz, anch'essa tedesca, che tira un sospiro di sollievo, ché dovrà risarcire molto meno rispetto a quello che avrebbe dovuto fare se ci fosse stato una falla dal punto di vista strutturale dell'aereo o cattiva manutenzione eccetera. 

Il mondo è ormai gestito e inglobato dall'azienda, la politica in primis, come si può anche notare, in altro contesto, ben più allegro e provincialotto, qui a Prato, con l'assessore alle attività produttive che si fa fotografare felice con il gestore di un negozione, OBI che apre i battenti ancor più grande che pria, felice perché assumerà una manciata di commessi, che sono - almeno quelli con cui si tratta finora - molto stressati.

L'azienda è tutto, tutto è l'azienda. 

P.S.
Segnalo una voce discordante, quella dell'ex ministro tedesco Ramsauer, che pone dubbi sulla dichiarazioni 'sicure' del procuratore tedesco, durante un 'talk-show' sull'argomento alla televisione tedesca.

"Significativo è stato l'ex ministro Ramsauer. Non è ancora detto che la rappresentazione data dal procuratore francese del suicidio esteso messo in atto dal co-pilota non sia in realtà errata. Se un procuratore ha da dire qualcosa, sarebbe giusto che lo facesse alla fine. Molto spesso, i giudizi sono stati poi diversi. E molto criticamente e con un malcelato scetticismo si è espresso il giornalista Spaeth. La Francia vuole proteggere l' Airbus? E 'comunque molto sorprendente che il procuratore sia così rapidamente giunto a conclusioni di vasta portata - e soltanto sulla base di una valutazione preliminare della registrazione. Chiarezza su quello che era successo durante quel volo mortale, non può ancora esserci. In caso contrario, ha detto un po 'sarcastico Spaeth, si avrebbe bisogno di una molto più importante mole di dati, ancora tutta da cercare. Inoltre, nel passato, ci sono stati ci stati caso in cui le autorità francesi abbiano fatto di tutto per limitare il danno alla reputazione dell'Airbus. Lui però non ha voluto però insinuare che simile movente sia da mettere in campo anche questa volta nella presentazione del suicidio.
(Traduzione di M.E.)
"Deutlicher wurde Ex-Minister Ramsauer. Es sei doch gar nicht gesagt, dass die Darstellung des französischen Staatsanwalts vom erweiterten Suizid des Co-Piloten tatsächlich zutreffe. Wenn ein Staatsanwalt etwas behaupte, müsse das schließlich keineswegs stimmen. Oft genug fielen die Urteile später anders aus. Und ausgesprochen kritisch und mit unverhohlener Skepsis äußerte sich Fachjournalist Spaeth. Will Frankreich Airbus schützen? Es sei doch sehr verwunderlich, dass der Staatsanwalt so rasch zu derart weitreichenden Schlussfolgerungen gelangt sei - und das allein anhand einer ersten Auswertung der Stimmenaufzeichnung. Klarheit über das, was sich während des Todesflugs abgespielt habe, könne schlichtweg noch gar nicht vorhanden sein. Andernfalls, so Spaeth leicht sarkastisch, bräuchte man nach der viel wichtigeren Datenbox ja gar nicht mehr zu suchen. Im Übrigen habe es in der Vergangenheit einige Beispiele gegeben, wie französische Behörden sich sehr bemüht hätten, Schaden vom Ruf des Airbus fernzuhalten. Damit wolle er aber nun nicht unterstellen, dass entsprechende Beweggründe auch diesmal bei der Präsentation der Selbstmordtheorie im Spiel seien."

http://www.spiegel.de/kultur/tv/germanwings-absturz-bei-maybrit-illner-zweifeln-experten-an-suizid-these-a-1025823.html

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