lunedì 8 giugno 2015

LA VIA ETRUSCA DELL'INTERPORTO

Parlando con chi lavora negli interporti, che casualità, mi viene raccontato da più parti che il sistema interporto, nato negli anni '90 per "favorire lo sviluppo del trasporto intermodale e quindi di incrementare la produttività del sistema dei trasporti e di decongestionare la rete stradale ed autostradale nazionale" (legge 2/9/1990) non funziona per il semplice motivo che, portando la merce all'interporto, dal treno, si deve poi metterla su un camion, comunque sia, anche se la ditta si trova nell'interporto stesso. Per cui molti decidono di eliminare, per ovvi motivi, quell'inutile passaggio e mandare tutto via gomma.
Per questo gli interporti, tutti in Italia, funzionano ormai come semplici aree di deposito e industriali. Stanzoni. Cosa che stava per far saltare la partecipazione del Comune addirittura all'Interporto di Bologna.

Insomma ormai la speculazione, che si ammantava di veli verde-ecologico, è nuda.

Il re è nudo, ma come nella favola, tutti dicono che è vestito.

A Prato sarebbe interessante chiedere come si comportavano con le merci nell'interporto etrusco, che secondo alcune espertesse titolate e finanziate, è esistito davvero. E, ma che coincidenza, proprio nello stesso posto dell'attuale... Magari, indagando su qualche reperto smarrito, viene qualche buon suggerimento dal passato.

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