martedì 21 luglio 2015

Il sovrintendente muto, una specie in espansione grazie alla Legge Madia?

Grazie alle Legge Madia, che contempla il silenzio-assenso della Sovrintendenza per i lavori in zone protette da vincolo paesaggistico, avremo la proliferazione di sovrintendenti muti?
Già se ne vedono esempi qui vicino. Nonostante la Toscana abbia già approvato il piano paesaggistico, si prevedono molti nuvoloni sul nostro patrimonio artistico.
Senza parlare della Città Nascosta di Gonfienti, su cui hanno già imbandito da tempo la tovaglia e preso forchetta e coltello. 

"Quello che non è riuscito a Berlusconi rischia di riuscire a Renzi. Il disegno di legge Madia contiene due colpi micidiali per il nostro patrimonio artistico e culturale: il silenzio assenso da parte della pubblica amministrazione di fronte a richieste di interventi anche pesanti sul territorio e la cancellazione delle sanzioni per attività edilizie con autorizzazioni irregolari, quando un condono preventivo". E' molto netta la posizione di Andrea Carandini, presidente del Fai (Fondo ambiente italiano( sulle norme che riorganizzano la pubblica amministrazione. 

Eppure c'è consenso sulla necessità di rendere più veloce la pubblica amministrazione.

"Esiste un modo semplicissimo per raggiungere l'obiettivo: far approvare subito i piani paesaggistici. Solo Puglia e Toscana lo hanno fatto. A quel punto esisterebbe un giudizio articolato sull'uso del territorio e non bisognerebbe ogni volta indagare partendo da zero".

Due mesi, che diventano tre con l'emendamento appena votato, non bastano per decidere?
"Lo sa a cosa si riducono i due mesi se dividiamo i progetti per il numero dei funzionari delle soprintendenze? A Milano sono tre o quattro minuti. In queste condizioni il silenzio assenso significa assenso. Lo slittamento a 90 giorni è un passo avanti, a cui si aggiungerebbe l'intenzione di rafforzare gli organici delle soprintendenze. Miglioramenti, ma il quadro d'assieme resta preoccupante".


Molte soprintendenze vengono criticate per un eccesso di burocrazia.
"Ci possono essere stati errori e autoreferenzialità. Ma si tratta di migliorare, non di gettare via l'istituzione. Del resto con il Salva Italia un alleggerimento della burocrazia c'è già stato".


Vede il rischio che l'opposizione alla riforma venga percepita come difesa dell'immobilismo?
"Il no alla trappola del silenzio assenso vuol dire il contrario: il rilancio delle possibilità di un Paese che vede nella crescita del turismo e nel paesaggio un elemento fondamentale per uno sviluppo duraturo. Altro che stare fermi: noi proponiamo piani paesaggistici subito e valorizzazione del patrimonio". (La Repubblica, Antonio Cianciullo, 17 luglio).

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