domenica 4 ottobre 2015

Ancora su "La Marcia Giusta" per Gonfienti


Articolo di Cristina Orsini su "Il Tirreno".

Prima di tutto: la giornalista è competente in materia, preparata, attenta. Finalmente un piccolo pezzo di giornalismo vero, e non 'da scrivania'.

Eravamo più di trenta, perché durante la marcia si sono aggiunte persone, e anche al ritorno.

Su quanto poi si legge nell'articolo per bocca dell'assessore Barberis, ci sarebbe molto da dire, perché siamo lontanissimi da valorizzare il sito archeologico; o meglio, quello che rimane dopo le colate di cemento di un Interporto che non funziona, e non ha mai funzionato come tale, ma da simil-macrolotto o zona industriale; è una serie di mega capannoni da affittare.

Ci sono intanto alcune piccole cose che il Comune potrebbe fare, da subito, a prescindere dalla Soprintendenza. Mettere a posto la strada che porta agli scavi, per esempio; menzionare il sito come sua priorità imprescindibile (con un vero programma,  concreto,  di valorizzazione complessiva insieme ad altri monumenti o zone della città - Cascine di Prato, Villa delle Sacca, zona archeologica di Poggio Castiglioni eccetera...).  E' chiaro che il Comune non può mettere nessuna indicazione per raggiungere il sito, perché è indecente, e il cancello che li chiude è una vera vergogna, è un CANCELLO DA LAGER, e non si capisce come sia stato possibile che la Soprintendenza l'abbia consentito.
Cominci il Comune a fare da subito la sua parte, invece di balbettare sui progetti che in realtà non fanno che valorizzare Interporto! 
Dei progetti su carta ne abbiamo davvero piene le tasche, così come delle visitine cadenzate.

E ora per favore non rompete le scatole con la stramaledetta invidia, e parlo di alcuni: se la Marcia Giusta per Gonfienti è andata bene è certo perché un pochino di gente l'ha condivisa per il suo valore e significato;  personalmente non faccio questo per correre nella politichetta da quattro soldi ('già dato').
"Il Gruppo di Vigilanza in Difesa degli Scavi di Gonfienti" non è strumento per la politica di palazzetto di nessuno: forse per questo non s'è visto nemmeno l'ombra di un consigliere e o assessore?

Marciare insieme è condividere idealità, come ben ci hanno insegnato altri. La manifestazione non aveva fischietti, era una marcia silenziosa e davvero civile, 'pulita'. E diversi cittadini l'hanno ammirata.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Un complimento alla giornalista che si e' dimostratata impegnata, colta e attiva.
E un grazie di cuore alla sapienza e alla generosita' intellettuale di Giuseppe Centauro che ha illustrato e commentato diverse tappe della camminata.
Mi sento di dire che questa e' una piena vittoria di Maila, un successo cristallino in barba a chi invece si augurava che la marcia andasse a buca.

Gianfelice D'Accolti

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