martedì 23 febbraio 2016

Prato: Cenerentola della cultura

Monica Barni, vicepresidente della Regione con delega alla cultura, è venuta a Prato per la prima volta, ma ha risposto al momento picche su altri finanziamenti alla cultura pratese. Sul sito etrusco, poi, come si può leggere, e sulla sua acquisizione, siamo proprio lontani.  Ma la chiave di volta per capire il futuro del sito archeologico sta tutta nelle sue parole: Certamente la specificità di Prato, che la differenzia da Firenze e da tutte le altre città toscane, è la contemporaneità ed è questa la nostra priorità.
Insomma, la prossima mostra la Pretorio, la vetrina etrusca, sarà un altro epitaffio scritto sulla lapide di Gonfienti.
Per il resto, che  la professoressa senese Barni, non ami il passato lo ha ribadito discutendo del futuro del Metastasio, che rimarrà teatro di serie b rispetto alla Pergola, chiedendo di  «smetterla con le dietrologie», per cui la polemica tra Firenze e Prato e tra Prato e la Regione sarebbe storia passata.
I nostri diretti governanti, dello stesso partito di quelli in Regione, in totale scacco e per la città  nonostante mostrassero il compitino appena fatto con la Festa delle Luci e la retorica dell'integrazione, non possono affrontare la questione culturale vera, se non rischiando la propria carriera politica. Cosa che nessuno farà.
Se nell'articolo de Il Tirreno citato sotto le dichiarazioni fra virgolette sono corrette, la vicepresidente ha utilizzato toni perentori. Insomma, un chiaro invito a non infastidire, a subire il destino imposto, e a stare tutti zitti e mosca!
Ancora una volta si dimostra come quella Toscana sia una nemmeno tanto velata dittatura di un partito affatto 'plurale'.

PRATO. «Ho trovato grande vivacità dal punto di vista culturale. Mi dispiace però non poter dare garanzie sul fronte dei contributi perché la Regione dovrà prima capire se avrà da fare i conti con altri tagli nei trasferimenti». E’ la sintesi della giornata pratese di Monica Barni , vicepresidente della Regione con delega alla Cultura, che in quarantotto ore ha passato in rassegne tutte le maggiori istituzioni culturali cittadine: il Pretorio domenica in occasione dell’ultimo giorno della “Festa delle Luci” (alla quale per altro è andata) ieri, lunedì 22 febbraio, al Pecci, GonfientiMuseo del TessutoMetastasio e Politema.
Quasi un tour de force iniziato alle 14,30 e terminato cinque ore più tardi, organizzato dalla consigliera regionaleo Ilaria Bugetti , vice presidente della commissione cultura: «E’ l’esempio - spiega - del nuovo rapporto tra la Regione e Prato. Avere conoscenza diretta delle istituzioni che l’ente sostiene servirà a meglio indirizzare le risorse. Certamente la specificità di Prato, che la differenzia da Firenze e da tutte le altre città toscane, è la contemporaneità ed è questa la nostra priorità».Non a caso il giro è iniziato proprio dal museo Pecci «una struttura meravigliosa» è stato il commento di Barni che per la prima volta è entrata nell’ala nuova firmata dall’architetto Maurice Nio e che verrà inaugurata il 16 ottobre. Buone notizie, l’assessore regionale - accompagnata, tra gli altri, dal consigliere regionaleMaurizio Ciolini e dall’assessore alla Cultura del Comune Simone Mangani - ha confermato il contributo regionale straordinario di un milione di euro «per quest’anno - ha affermato Barni - e come impegno forte per la riapertura del museo». Ma proprio per garantire “puntelli” forti al museo di arte contemporanea che riparte con la mostra “La fine del mondo”il Comune sta facendo pressing per strappare qualcosa di più: almeno altri duecentomila euro per arrivare alla cifra che garantisce, appunto, il Comune. Operazione che non sarà facile.
Anche Gonfienti è in stand-by: «Le poste in bilancio ci sono - ribadisce Barni - ma c’è da risolvere la questione con il ministero del Beni e delle attività culturali (Mibact) che dovrà diventare l’ultimo proprietario dell’area». In altre parole, il passaggio di proprietà del sito etrusco da Interporto alla Regione che ha messo sul piatto 3 milione e 200.000 euro, andrà a conclusione solo quando sarà trovato l’accordo a Roma sull’ulteriore acquisizione.
Altra questione “calda” è quella che riguarda il Metastasio. Nell’incontro con il presidente Massimo Bressan e con il direttore Franco D’Ippolito è stata nuovamente affrontata - da parte dei consiglieri regionali di Prato - la questione teatro nazionale e teatro di rilevante interesse culturale (Tric). In particolare è stato chiesto se in futuro il Metastasio avrà il sostegno della Regione per ambire al ruolo della Pergola (teatro nazionale). La vicepresidente Barni, pur confermando il sostegno pieno della Regione al teatro pratese «certamente importantissimo nel panorama toscano» ha però chiesto di «smetterla con le dietrologie». Insomma la polemica tra Firenze e Prato e tra Prato e la Regione è storia passata. «Quello su cui noi dobbiamo puntare oggi - ha precisato Bressan - è avere la conferma dei contributi regionali (650.000 euro ndr) anche per i prossimi anni».Fatto non scontato.
Un giro al Museo del Tessuto in compagnia del presidente Francesco Marinie del direttore Filippo Guarini e al Politema insieme alla Presidente Roberta Betti hanno concluso la giornata della vicepresidente della Regione. Betti ha fatto presente la difficoltà forte a portare avanti il teatro, i vertici del Museo del Tessuto si sono riservati di spiegare la situazione (problemi sulla parte corrente) in un incontro da fissare in tempi stretti. (c.o.)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto secondo copione. Come dice Maila la sola possibilita' di non essere cosi' totalmente proni alla regione sarebbe di avere un vero sindaco ,con gli attributi, che cerchi di fare un po' di rumore anche sui media per destinare a Prato maggiori risorse. Ma a Prato abbiamo un burattino manovrato e manovrabile ( che viene "gratificato" con qualche poltrona infatti per la sua assoluta docilita') .

Anonimo ha detto...

Concordo e aggiungo: Bi(u)ffoni e'stato scelto appositamente per eseguire ordini e non intralciare Firenze e la Regione in nessun modo. Serviva un"utile idiota", senza attributi,con preparazione pari a zero,capacita'di ascolto dei pareri diversi da quelli che ha imparato a memoria pressoche'nulla. Direi che aveva tutte le caratteristiche. La cosa vergognosa e'che molti lo hanno votato a scatola chiusa pur di non far vincere"altri" . Aver messo per5 anni sulla poltrona di sindaco questo burattino debosciato invece e'stata una bella cosa,eh?

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