giovedì 8 settembre 2016

Il fanatismo è uno strumento della dittatura

In questi tempi di politica fanatica, asservita, ottusa, antidemocratica e punto tollerante, dove i politici sono equiparati a divi - e come tali si comportano sempre menzogneri -,  dove gli elettori, nonostante siano dotati di facile strumenti di comunicazione,  si lasciano gabbare e irretire nel gioco del potere che li usa e però li esclude totalmente, è bene ricordare le parole di Simone Weil nel suo "Manifesto per l'eliminazione dei partiti politici"(scritto nel 1943 e uscito postumo), dove per partiti, preciso, si intendono tutti i gruppi politici, non solo quelli che hanno quella parola nel loro nome:
"Quasi dappertutto - e anche, di frequente, per problemi puramente tecnici - l'operazione di prendere posizione pro o contro, si è sostituita all'operazione del pensiero. Si tratta di una lebbra che ha avuto origine negli ambienti politici e si è espansa, attraverso tutto il paese; alla quasi totalità del pensiero. Non è certo  che sia possibile rimediare a questa lebbra che ci sta uccidendo, senza cominciare dalla soppressione dei partiti politici".

Il fanatismo, così coltivato dai divi politici che parlano dai palchi o dalle televisioni, è uno strumento della dittatura.

1 commento:

Anonimo ha detto...

In Italia troppa gente non si informa e vota per partito preso. Per pigrizia,per convenienza,per pura e semplice stupidita'.
La quantita'di persone simili a quanto ho descritto e'esorbitante. Per quello ultimamente siamo in questa situazione.
E'piu'facile idolatrare un politico piuttosto che chiedersi cosa sta effettivamente facendo?se rispetta le promesse elettorali o se usa bene i soldi pubblici.
Prima osannavano Berlusconi,a prescindere,ora c'e' Renzi.....e presto altri si sostituiranno.Che squallore.

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