martedì 13 settembre 2016

"Nuovo cinema Pecci", ovvero continua l'opera dello spegnimento culturale


Nel programma della politica degli annunci, oggi a Prato è arrivata l'ultima: la nascita del "Nuovo cinema Pecci" all'interno del Nuovo Museo Pecci, museo costoso e fantasmagorico che presto sarà inaugurato, sembra chissà forse non si sa di preciso, alla presenza delle loro altezze altezzose Presidente Renzi e Presidente Rossi.

Mentre in città mancano spazi liberi per fare cultura, e quelli pochissimi che ci sono vengono volutamente ignorati e contrastati, ecco che si cerca di abbagliare e abbindolare gli elettori con presunti nuovi numeri magici.

Naturalmente, se sarà, il "Nuovo Cinema Pecci" sarà tutto gestito dall'alto e controllato fermamente, come ormai tutto è in città, in Regione, ovunque nel settore culturale; non si sfugge. E tutti sono d'accordo.

Hanno dichiarato che non sarà cinema d'essai, ma di 'alta qualità'. Così il direttore Cavallucci: "...Stiamo definendo una programmazione di filmati sul tema della mostra inaugurale, ma sia ben chiaro non sarà un cinema d'essay, ma un cinema di qualità" (N.d.r.:  'essai', parola francese che significa 'saggi', 'prova', va scritta con la 'i' , non con la 'y' finale).

Nelle dichiarazioni, se sono state riportate esattamente, si dimostra anche una certa qual ignoranza, ché il cinema d'essai, notoriamente, è cinema d'autore, generalmente non rivolto al consumo di massa. Fino a poco tempo fa era questa 'l'alta qualità'.
Forse, con questa espressione si intende la qualità tecnica della visione filmica, oppure, come è più probabile, proprio il cinema di consumo di massa, quello commerciale e d'incasso, dove risiede ormai 'l'alta qualità' di quell'arte.
Il cinema infatti, e proprio per questo suo essere solo prodotto commerciale e ormai in serie, è l'arte più spenta, ancor più della consumatissima musica; quella di cui, così com'è fatta, abbiamo meno bisogno.

Ma la gente, in questo caso i pratesi, molti dei quali purtroppo giovani, applaudono al loro stesso spegnimento culturale e mentale, al conformismo dilagante, e li vedremo gioire di questa finta novità.

Anzi, qualche campione o campionessa che si allena per le prossime elezioni si mostrerà in prima linea nell'attacco-difesa.


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