venerdì 4 novembre 2016

Le favole raccontate 'in tour de force' dagli assessori pratesi

Continuano le favole raccontate dagli amministratori del Comune di Prato.
Questo articolo de Il Tirreno di oggi spiega di convegni, viaggi, situazioni mondane in cui i nostri amministratori andranno a mostrare i loro (?) progetti per Prato e a farsi, scusate la banalità, farsi belli con i nostri soldi, mentre noi ci dibattiamo davvero con le difficoltà del lavoro e di una città che ha molti problemi da risolvere.
Così come è scritto l'articolo sembra che Barberis lavori per una agenzia privata e non sia assessore all'urbanistica del Comune di Prato!
Questa interpretazione 'attorale' del fare l'assessore, dove si vanno a raccontare o a promuovere (sì, in tour come attori, in tour de force!) i propri progetti a Oslo o a Vattelappesca (per raccattare soldi, per far vedere che siamo bravi, per quale fine?), progetti di cui non vedranno la realizzazione nemmeno i nostri 'figli', beh, è davvero insostenibile.
L'assessore alla cultura Mangani intanto,  anche lui citato nell'articolo, impegnato com'è nel fare il promoter del nuovo Museo Pecci, nemmeno risponde alle mail che noi, miserandi, gli indirizziamo.
Poveri noi che ci illudiamo con le elezioni di mandare qualcuno a gestire la cosa pubblica con giustizia e svincolati da un sistema che, lui sì, andrebbe terremotato senza alcuna possibilità di ricostruzione.


L’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis parlerà del Parco urbano, del Parco del Benessere e del Macrolotto Zero a Milano, Oslo e Roma. I nuovi orizzonti di Prato raccontati in tre tappe.
PRATO Tour di force dell’assessore all’urbanistica Valerio Barberis per presentare all’Italia e all’Europa quanto fatto e quanto da fare per cambiare l’assetto urbanistico ma anche sociale, economico e culturale della nostra città. Si comincia con “Urbanpromo” a Milano dall'8 all'11 novembre, negli spazi della Triennale, con un programma di conferenze, convegni, corsi L’assessore Barberis presenterà tre progetti con grafiche, video e proiezioni, riguardanti appunto il futuro urbanistico, più o meno prossimo, della nostra città. Dapprima il progetto vincitore del Concorso internazionale per la “rigenerazione” dei tre ettari dell’area dell’ex ospedale di Prato, all’interno delle mura storiche, trasformato in uno spazio aperto, vivibile, di grande impatto visivo. Il secondo progetto è “ Riversibility. Da Gonfienti a Santa Lucia, sulle rive del Bisenzio, nascerà il Parco del Benessere con 16 aree, individuate ad oggi, per promuovere diversi stili di vita all'interno della comunità. «Portiamo il Parco del Benessere perché è un progetto innovativo, in grado di erogare servizi e creare lavoro, con un’'immagine di una città contemporanea, sostenibile, in cui la rigenerazione urbana e la cura dei cittadini sono protagonisti» spiega Barberis. Terzo ed ultimo progetto è il Piano di innovazione urbana del Macrolotto 0 , zona ad alta concentrazione urbana dove convivono moltissime famiglie, sia italiane sia di origine straniera, finanziato con i 6 milioni di euro della regione e i 2 milioni del comune. Dopo Milano Barberis vola a Oslo per la Triennale di Architettura di Oslo, che invita architetti e altri professionisti provenienti da tutto il mondo ad impegnarsi in un dibattito sul nostro mutato senso di appartenenza e sull'odierna trasformazione del concetto di residenza. Ecco quanto è pubblicato sul sito web dell’Istituto italiano di Cultura di Oslo, con una foto di Barberis.. «Prevista una lezione dell'architetto Valerio Barberis, in programma per giovedì 10 novembre alla Nasjonalmuseet – Arkitektur di Oslo. L'architetto Valerio Barberis, viene spiegato, si occupa della rivitalizzazione di una zona industriale dove si trovano molti laboratori cinesi - e una serie di interventi minori negli spazi pubblici per le piattaforme fruttuosi di scambio, per creare un terreno comune per la comunità cinese e gli abitanti di Prato. Prato è uno dei dieci siti che vengono presentati nella mostra in residence, ogni riflessione sulla migrazione globale. Il distretto di Prato è uno dei motori per la produzione di "Made in Italia" prodotti etichettati cui l'industria vende con orgoglio in tutto il mondo come un marchio di qualità basato su standard "locali" di produzione. Allo stesso tempo, Prato ha attualmente anche uno dei più grandi Chinatown in Europa, con più di 50.000 abitanti». E per chiudere il 2 dicembre l’assessore Barberis, con il collega alla cultura Simone Mangani e il direttore del Centro Pecci, Fabio Cavallucci , sono stati invitati a Roma al Maxxi, per il convegno “Città Come Cultura. “Processi di Sviluppo” per approfondire e mettere a confronto il mondo della creatività e dello sviluppo culturale delle città. (Riccardo Tempestini, Il Tirreno).


1 commento:

simone ha detto...

Sono molto curioso di vedere quanto di tutta questa mole di progetti e magnifiche sorti e progressive sulla carta sarà cantierizzato entro il Maggio 2019. Non lo dico cascando dal pero, so perfettamente che gli iter burocratici per far partire certi progetti sono lunghi e complessi, ma non mi sono presentato io con lo slogan un pò sbruffone "Un'altra storia". Sinceramente se avessi visto un pochino più di umiltà e profilo basso sarei ora anche indulgente, eviterei di constatare come ad oggi( Settembre 2018) pochissimo di tutto questo gran sbandierare sia stato fatto partire sul serio (Riversibility è appena abbozzato...Campo basket sopra al Serraglio a parte dopo 2 (DUE) anni non è stato fatto praticamente niente delle 16 aree elencate dal progetto...e non mi dite che è perchè hanno tagliato i fondi dal governo centrale, fino a ieri il governo era dello stesso colore dell'attuale amministrazione). Sono state risistemate un paio di piazze in modo egregio,penso a S.Niccolò -in centro- e a Iolo, ma nulla che giustifichi questo gran gonfiare il petto, camminare a tre metri da terra e fare la ruota del pavone come vedo fare più o meno smaccatamente presso l'assessorato. Buonissimo lavoro, onesto, di un buon Comune medio-grande. Stop. Rispetto a chi c'era prima è meglio? Si certo, ma bastava davvero pochissimo, specie sotto il profilo urbanistico, far meglio della giunta di ormai 5 anni fa. Se invece si contrabbanda questo gran parlare di progetti faraonici come cose concrete e realizzate , quando qui non si è capaci nemmeno di far abbattere il vecchio Ospedale in tempi dignitosi, e a fine del primo quinquennio si è realizzato poco e cantierizzato praticamante niente del progetto più grande e importante (EX Ospedale), beh forse si è peccato un pochino di immodestia. Come minimo si sono fatti i conti senza l'oste. Ripeto: non l'ho scelto io di presentarmi come "Un'altra storia"; invece è la solita storia all'italiana di competenze che si rimpallano tra regione, Comune e chissà chi altro, e i lavori nemmeno si avviano.

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