venerdì 17 febbraio 2017

Siamo ostaggi

Ora, dopo la saga romana del sindaco Virginia Raggi (non ancora terminata), ecco che ci occupano la vita con la scissione del Partito Democratico. 
Ecco la narrazione dei giorni difficili, della lotta interna fra Renzi e Bersani, Renzi e D'Alema, e tutte le loro paturnie e le ansie, in particolare della base...
A molti, diventati miseri italiani, con mille seri problemi, non importa un gran ché. 
Eppure i media insistono, e i giornali, i programmi televisivi ci offrono l'argomento, la preoccupazione del giorno:"Non scindetevi!". E' uno stordimento completo, come se il mondo ne dipendesse alla stregua di un cataclisma imminente.
Cosa cambia se il PD si scinde? Nulla in peggio, a noi; tutto, a loro.
Dobbiamo pretendere ben altro, da questi signori del sistema politico; e anche da chi ce lo racconta.
Bisogna ancor di più: svergognarli senza pietà. Il re è nudo, e bisogna gridarlo.
Se stiamo in queste misere brache, dopo vent'anni di berlusconismo feroce e di Sinistra moribonda, è dovuto proprio ai partiti, e alla corruzione generale del paese.

DI CUI SIAMO OSTAGGIO.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Credo che si sia toccato davvero il fondo con questa pseudo discussione fra l'altro molto disinteressata da parte di tutti...
Più che la scissione, la cosa più giusta sarebbe lo scioglimento del PD.
Non credo che nessuno in cuor suo ne sentirebbe la mancanza...

Luca

Orto-Pereto del Teatro La Baracca in fiore

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