lunedì 10 aprile 2017

Il profeta non più sull'acque, ma sul Web

Il giorno che abbiamo saputo che il vescovo di Prato, Franco Agostinelli, ha aperto un profilo su Facebook, abbandonando anche lui per sempre il libro come strumento esclusivo per trasmettere il Vangelo,  preceduto in questo senza alcun problema o rimpianto né inutile scandalo da altri vescovi, che nei loro profili annoverano  'fans' come divi mondani, e ci sono anche i webmaster cattolici che da tempo forniscono consigli per evangelizzare, senza contare i' twitter' papali, ecco che il nostro amico Fulvio viene da noi come sempre a porre questioni e problemi con le sue fotocopie di giornali, e ci legge un bel passo dell'Abbé Pierre contenuto nel libro "Verità scomode".
E dopo aver commentato variamente, concludiamo che tutti i profeti ormai, sia quelli religiosi che quelli politici o laici stanno sul Web; infatti, è molto più facile e proficuo camminare nell'etere che camminare sull'acqua; se vai nell'etere tutti ti credono subito, anche se dài, malignamente, false notizie; anzi spesso ti credono solo se dài quelle; e invece se cammini sull'acque, non ti crede proprio nessuno; hai voglia a dire che ci vai davvero e che compi miracoli. Ma spiega bene Einstein tramite le parole dell'Abbé Pierre:

"Una volta chiesi a Einstein quali conseguenze prevedesse per la disponibilità dell'energia atomica da parte dell'uomo. La sua risposta fu la stessa che poi ripeté sino alla morte, e cioè mi confermò gli scrupoli e i rimorsi che lo tormentavano per aver contribuito a mettere una così terribile potenza nelle mani di popoli e uomini di Stato instabili come bambini. Subito però aggiunse: 
"L'esplosione dell'atomo è comunque la più piccola delle tre grandi esplosioni che contrassegneranno l'avvenire dell'umanità intera.
La seconda sarà l'esplosione demografica, che niente potrà arrestare: i progressi della medicina e della farmacologia fermeranno la mortalità infantile assai prima che scenda la natalità di quei Paesi in cui le nascite sovrabbondanti hanno sempre rappresentato una ragione di sicurezza per i popoli stessi.
Vedremo presto l'esplosione di alcune parti della terra, e vacillerà l'equilibrio ipocrita del pianeta, perché la vita vince sempre.
La terza esplosione, la più terribile di tutte, sarà psichica: l'esplosione della conoscenza. L'uomo sarà presto in grado di sapere tutto: in un istante, ogni notizia sarà conosciuta fino all'altro capo del mondo e ognuno avrà la possibilità di vedere come si vive altrove. I poveri cominceranno a soffrire di soffrire. Un leader che riesca a impossessarsi dei mezzi d'informazione sarà in grado, usando false notizie, da fare insorgere un miliardo di uomini contro un altro miliardo".  (Dopo l'incontro con Einstein, allora professore a Princeton, Minneapolis, Usa, 1955).

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