domenica 25 giugno 2017

Concerti pop rock zoz, che noia mortale

Tanti anni fa il mio fidanzatino finlandese, Pauli, mi portò a un concerto rock. Eravamo a Brighton, e innamorati. Lui pensava di farmi un regalo, e anch'io ero felice di assistere al primo concerto rock della mia vita.Ricordo l'ammasso di gente, la droga, lo sballo. La birra.
La musica era a volume altissimo e io quasi mi sentii male.

Scappai, letteralmente, e Pauli non capì. Confessai di essermi annoiata a morte, oltre ad avere i timpani fuori uso. Lui restò basito.

L'ultimo concerto a cui mi sottoposi fu invece quello di De André, a Guidonia in provincia di Roma.
Lui non stava bene perché aveva bevuto. Ricordo la gente la calca. Un pessimo concerto, tutto stonato, sballato, e per un po' non ascoltai più canzoni dell'amato De André, per niente adatte al contesto commerciale del concertone.

I concerti pop rock zoz mi annoiano, oltre che brutalizzarmi. Anche lo sballo mi annoia, non ho mai voluto essere nella schiera degli sballati, dai tempi del liceo, quando anche andava tanto di moda.

In questi giorni roventi è tutto un fiorire di concerti, e gli assessori e i direttori si sbracciano nell'annunciare i concertoni gaudiosi, pop rock zoz, e tutti i giovani e meno giovani corrono nelle calche polverose estive.

Fa tanto moda, in out, esserci. E anche le mamme vorrebbero andarci, se solo potessero! Ma sì, andate, la pappa musicale è pronta.
Oh, quanta musica, quanti EVENTI MUSICALI!
Non fanno altro che darci in pasto una visione rocchettara, pseudo-giovanilistica, palchettara e massificante della musica! E quanti soldi fanno, con le poche note che suonano!
La musica dei cantantoni, dei gruppettoni!
Da tanti anni è così, ma ora cosa è cambiato?
Che una volta certa musica si poteva a volte porre come alternativa, era diciamo volgarmente, di protesta; ora invece non protesta un bel cavolo nulla e suona  a fianco e infilza osanna per tutta la classe dirigente, che deve fare le delibere e dare i soldi per montare i mega palchettoni e pagare tutti quanti.

Un puro marketing dato in pasto alla gente, un puro marketing politico! Questa musica infatti è diventata una bella servetta della politica.
Ma sì, vi piace così! La musica che soffoca la musica.


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