mercoledì 5 luglio 2017

Camporeale e Gonfienti

Certo l'etruscologo Camporeale, morto due giorni fa, non fu lo 'scopritore' di Gonfienti. E nemmeno il valorizzatore, almeno stando a quanto sentii dire da lui stesso il giorno dell'inaugurazione della mostra "L'ombra degli Etruschi", a cui presenziai insieme ad altri di straforo nel marzo 2016.
Nel suo discorso non dette alcuna importanza a Gonfienti, nessun riconoscimento particolare, e piuttosto sembrò considerare marginale l'insediamento etrusco in pianura (come la mostra stessa dimostrava, dedicando un misero loculetto agli scavi gonfientini). Invece lo studioso dette ben altro valore e risalto agli etruschi di collina, Artimino Fiesole e compagnia occultando.
Non so davvero se si fosse interessato agli scavi di Gonfienti, ma evidentemente il frutto del suo interessamento - a parte la benedizione della carta archeologica di Prato  - è stato pari a zero, stando almeno alla disastrosa situazione della zona archeologica, sprofondata nell'indifferenza generale, fra movida migranti scarti tessili affitti ai cinesi.


La scomparsa di Camporeale «Scopritore» di Gonfienti
E’ MORTO a Firenze a 83 anni Giovannangelo Camporeale (nella foto) professore emerito di Etruscologia ed Antichità Italiche all’Università di Firenze. Camporeale si era interessato degli scavi di Gonfienti e proprio da lui, nel corso della presentazione della «Carta archeologica della Provincia di Prato», di cui ha curato la prefazione, era venuto il riconoscimento per Gonfienti, come decisivo e potente centro etrusco di collegamento negli spostamenti di persone e merci dall’Italia centrale a quella settentrionale. A cura del gruppo archeologico carmignanese, aveva tenuto conferenze a Carmignano. L’ultima sua presenza a Prato è stata nel 2016 per l’inaugurazione della mostra «L’ombra degli Etruschi» a Palazzo Pretorio, dove intervenne sul tema «L’area pratese-pistoiese in età etrusca. Il legame fra pianura e collina nella storia degli insediamenti etruschi». (La Nazione, Prato, 4 luglio 2017)

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