martedì 20 marzo 2012

Lo scandalo delle Cascine di Prato


Guardiamo distrutto sempre di più ogni giorno che passa il complesso della Fattoria delle Cascine di Tavola volute da Lorenzo il Magnifico.
Una vergogna che pesa sulle amministrazioni della città di Prato, incapaci di gestire passato e presente, e immaginare un futuro che non siano centri convegni e fitness.

Il video  http://www.youtube.com/watch?v=ploKN2KyoB8, che è stato inserito ieri su youtube è solo propaganda, oltre che  fatto male. Si 'narra' che i lavori di ristrutturazione della Fattoria partiranno prossimamente.
Per la storia delle Cascine di Tavola, si legga Wikipedia, dove ci sono ancora le foto della Fattoria non crollata: http://it.wikipedia.org/wiki/Cascine_di_Tavola.

L’INCHIESTA AL CENTRO DEL CASO IL RECUPERO DELLA FATTORIA CENTRALE. PECORARIO: «SONO SERENO, MA DISPIACIUTO»
Cascine di Tavola, indagato un dirigente del Comune
UN AVVISO di garanzia è stato notificato al dirigente del Comune Riccardo Pecorario nell’ambito dell’indagine condotta dalla Procura della Repubblica sulle Cascine di Tavola. Pecorario, 58 anni, attualmente al settore attività economiche, è stato dirigente dell’urbanistica.
La vicenda riguarda l’annoso recupero della fattoria centrale delle Cascine di Tavola, una struttura sotto sequestro ormai dal 2008. Sono ormai trent’anni che si parla di recupero, alla fine il progetto redatto alcuni anni fa porta a una struttura turistica e residenziale con al creazione di circa ottanta unità in un residence, venti appartamenti, un ristorante, un centro benessere. Ma i sigilli della Procura, con l’indagine condotta dal sostituto procuratore della Repubblica Laura Canovai, bloccano il cantiere, mentre i resti della fattoria diventano sempre più simili a macerie. E’ un bene preziosissimo, una testimonianza del passato mediceo della zona, con un potenziale turistico elevato per la zona, purtroppo in totale abbandono.
PECORARIO si dice «sereno, ma molto dispiaciuto. Però — afferma — sono sicuro di aver svolto coscientemente il mio lavoro. Presumibilmente contestano il permesso di costruire, ma per quanto ci riguarda, in sede edilizia, non c’era più nulla da discutere. Forse contestano di non aver tenuto conto del parere della Soprintendenza regionale, ma non c’era alcuna relazione ufficiale, mentre la Soprintendenza competente, quella ai beni architettonici di Firenze, non aveva obbiettato alcunché. Anzi, avevamo anche cercato di mitigare il progetto con unità più grandi per averne meno, mentre il loro indirizzo era quella di una maggiore destinazione. Noi, come Comune, dovevamo controllare — conclude il dirigente — che la destinazione fosse conforme ai piani approvati e lo era».
La società proprietaria del complesso è la Fattoria Medicea Srl, che riunisce alcuni importanti nomi dell’edilizia. (La Nazione, 20 marzo 2012)

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