giovedì 19 dicembre 2013

Liber@mente contro la Maila

Ringrazio tutti coloro che mi hanno segnalato l’ennesima irrisione da parte del radicale Vittorio Giugni, nel suo blog e che copio sotto, e ringrazio anche chi ha preso pubblicamente le mie difese, e che mi sollecita una risposta.

Sinceramente non capisco il perché di questo attacco.
Sembra che lui voglia screditarmi, anche se può apparire oscuro il motivo, perché non appartengo a nessuna fazione partitica.

Teme una mia ricandidatura a sindaco?
Ho parlato male di certi ‘amici’, ultimamente? Temo di sì.
Mi si considera una blogger concorrente e ostile?
Mi si vuole mettere a tacere?
Boh.

Dico anzi tutto che nella lista degli spernacchiati io sono la sola donna, l'unica che non percepisce lauti stipendi, pubblici o privati. Che non ha cariche.
E’ giusto rimarcare questa differenza.

Mi si accusa di lamentarmi di non aver ricevuto mai soldi per la Baracca, se non briciole.  Che io mirerei al 'lesso pubblico'. Che dunque sarei in contraddizione perché voglio essere libera e indipendente come teatro eccetera.

Tuttavia, lui che fa l’americano e quindi rifiuta la cultura sovvenzionata, avrebbe dovuto scrivere anche qualcosa sui teatri cittadini, Metastasio e Politeama eccetera, e su quelle compagnie e organizzazioni 'amiche' che ricevono tanti soldi. E non solo parlare male della Maila e sulla Baracca, che continuerà a ricevere briciole.
E' un sistema che dà ad alcuni, e ad altri no. E quindi non è giusto.

La mia battaglia ha quindi altro contenuto, come anche questo blog (secondo lui il mio 'core business'), ma qualcuno deve screditare il mio lavoro e soprattutto, il mio impegno politico. Che è libero e onesto.

Ma insomma, quale sarebbe la mia colpa? Non è chiaro. Forse il non averne.

Perché Giugni non scrive una riga contro il monopolio della cultura, contro i trust culturali - come la Fondazione Toscana Spettacolo, per esempio (quelli sono soldi anche miei, che pago le tasse)- se è americano, se è contro il divertimento sovvenzionato, invece di far finta di attaccare il Calamai e i 35.000 euri elargiti alla sua associazione?

Preciso poi che La Baracca è altro anche da quel divertimento con cui lui sembra concepire  e definire il teatro, come risulta dai commenti al suo post.
Ognuno la pensa però come vuole.

Il mio teatro, libero e indipendente, dà fastidio. Parlare degli scandali, passati e presenti, di Stato, Chiese, consorterie massoniche e partitiche dà molta noia.

Per questo spesso mi si attacca, proprio sul teatro, e si sostiene che questo blog e l'attività politica sia di matrice alimentare.
In sostanza si nega la possibilità al teatro di essere libero: gli si dice: tu non puoi dire quello che vuoi; se vuoi mangiare, devi tacere o inquadrarti.
Se ancora non lo fai, ti si calunnia. Si sporca la tua immagine, che una volta insozzata, non è più buona.
Un vecchio gioco, ma sempre valido. 

Infine il Giugni utilizza contro di me una ironia molto machista che, sulla penna di un radicale, stona. Tutti quegli –essa…e poi parla dell’assessore alla cultura, che difende perché io l’ho attaccata, come una ‘bella testa’, ma la intende solo fisicamente. Che omaggione.

Ma si sa, il Giugni dice tutto e poi il contrario di tutto, come ha fatto, tanto per fare un esempio, nei confronti della Torre al Vento di Caravan. Prima la voglio, poi non la voglio.
Egli sembra un po' confuso, oltreché furbescamente 'ironico'.
Insomma, vorrei proprio non abbassarmi al livello di questa radicaleria.
Ma basta, ora davvero basta con queste calunnie provinciali di blog "lavandai", che  invece di lavare e pulire, intorbidano le acque e offendono le persone e il loro lavoro.
Questo modo di fare è al servizio del solito giochino dei partiti ed è lontano dalla politica.
Non risponderò ad altre inutili provocazioni e lordure.



DAL BLOG "LIBER@MENTE PRATO" (data di oggi)

PRATO RAZZIES AWARDS 2013

Iniziamo da quest'anno a stilare la classifica dei personaggi pratesi più "spernacchiati" dell'anno che sta per finire. Il punto di vista è totalmente soggettivo. Non se n'abbiano a male coloro che NON si troveranno inseriti nella lista. Contando sull'ironia e sulla capacità di autoironia dei nostri sfigati protagonisti.  Ecco i "magnifici"  10 (dieci), in rigoroso ordine alfabetico:

1)  ADRIANO BENIGNI
Annataccia per l'ex Presidente della Circoscrizione Ovest, ex  Assessore Comunale, ex Presidente di ASM, ex Consigliere d'Amministrazione di ASM, ex Consigliere d'Amministrazione di ETHOS, ex membro della segreteria del PD....Finisce il 2013 senza più alcun incarico come un pensionato qualsiasi. Sic transit... 

2)  MAURIZIO BETTAZZI
Prima entra in contrasto con i "poteri forti" interni alla Fondazione Cariprato. Poi viene pizzicato con le mani in una consulenza professionale per ASM. Indi indagato dal vivace Sangermano. Deve rinunciare, senza combattere, alla presidenza del Consiglio Comunale. Ed anche al suo partito. Una carriera politica volatilizzata in cambio di una minuscola fattura!

3)  PAOLO CALAMAI
Il suo blog merita ampiamente il titolo di secondo blog più trash della città. Le vignette poi sono oggetto di vari corsi di interpretazione. Famoso anche per aver contribuito ad uno spettacolo denominato "Cenneide" non si sa perchè! (Quando abbiamo finito con questa motivazione del premio ci giunge notizia che la Giunta Comunale ha stabilito di concedere un contributo di 35.000 euro all'associazione di cui Calamai è presidente. Converrà toglierlo dalla classifica...??);

4)  MASSIMO CECCHI
Il suo blog "Salta l'annuncio" è sicuramente la cosa più trash esistente in città. Piacerebbe un sacco a   Robert Rodriguez (poi gli diciamo chi è...). E' paragonabile al famoso effetto "Gatto Spiaccicato". Per quanto uno cerchi di non guardare il povero micione steso morto per strada un'occhiata scappa sempre lo stesso. Ma è una questione di millisecondi. Poi, con ribrezzo, si volge lo sguardo altrove;

5)  MAILA ERMINI
L'attricessa, poetessa, scrittricessa, registessa, sceneggiatricessa, videomakeressa, bloggeressa e scenografessa indefessa casalese è rimasta assai colpita dall'esclusione del suo teatrino-bomboniera dalle prebende pubbliche statali, regionali, provinciali e comunali. Arrivando a chiedere la testa (bella, peraltro..)  dell'assessoressa toscana Cristina Scaletti. Chissà perchè anche i puri, duri ed alternativi mirino anch'essi al lesso dei soldi pubblici. Che sia questo il vero "Bene Comune"???;

6)  LAMBERTO GESTRI
L'ingegnere a capo dell'Immobiliare SpA ha continuato nelle ardite operazioni intraprese dai suoi due predecessori. Il suo fiore all'occhiello di legislatura sarà senz'altro "Palazzo Vestri". Il bell'immobile sede un tempo dell'onorato albergo "Stella d'Italia" è stato affittato dalla Provincia. Che ha provveduto ad un bellissimo e costosissimo restauro. Poi, in men che non si dica, è stato restituito alla proprietà bello e valorizzato e con annesso ottimo cambio di destinazione
d'uso. Quel che si dice un affarone. Già. Ma per chi??;

7) VITTORIO GIUGNI
E con lui i Radicali pratesi. Hanno passato quasi tutta l'estate intorno ad un banchetto per la raccolta delle firme sui 12 referendum. Dopo una faticaccia immane ne hanno raccolte circa 10.000. Ma, per cattiva sorte nazionale e per il volere della Corte di Cassazione, si son ritrovati con un pugno di mosche in mano. Chi di firme ferisce, di firme perisce;

8)  GIULIANO GORI
L'uomo di Celle (Santomato, Pistoia) ha riprovato a "ripiazzare" il MAV (Monumento al Vento) karavanesco a Prato. Ma, ancora una volta, è stato impallinato con una lunga serie di MAVvaaffanculate....!!

9)  EDOARDO NESI
L'onorevolissimo "Premio Strega" bis pratese dopo aver abbandonato il suo posto di assessore alla cultura ed all'economia (?) della Provincia di Prato in quota centrosinistra s'è arruolato nelle truppe montezemoliane. Il che gli è valso uno scranno parlamentare in quota "Scelta Civica" (con  annessa
portaborse provinciale). Dopo il flop di Mario Monti s'è affrettato a riquotarsi "renziano" di ferro.
Tuttavia nessuno, pare, gli ha offerto la candidatura a sindaco. Alla quale aspirava (ed aspira) con viva, vibrante, apparente ed ammirevole nonchalance;

10)  LUCA RINFRESCHI
Se Roger Vadim fece "Et Dieu créa la femme" Luca Rinfreschi ricreò CREAF! Realizzando il niente assoluto! Ma, non contento, dopo aver ricercato l'aiuto di quelli di Navacchio, confida ancora che nelle casse della società fantasma che presiede qualcuno versi altri 8/10 milioni d'euro!! Ma chi siamo noi? Babbo Natale????


Pubblicato da Simone a 07:50 


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7 commenti:
Anonimo ha detto...
Vittorio, che Maila cerchi di attingere ai fondi pubblici per la cultura mi sembra sacrosanto, è da quando la Baracca è nata che campa solo sulle proprie gambe (se si escludono sporadici e miseri contributi). Te lo dico con cognizione di causa perché ci ho lavorato insieme e conosco tutte le rinunce e sacrifici che ha fatto e sta facendo.
vittorio giugni ha detto...
Ma se "La Baracca" e Maila Ermini sono contro il "sistema" e per il "Bene Comune" per quale motivo il sistema dovrebbe finanziarla? S'è mai visto un tacchino infilarsi da solo nel forno? Dovrebbe essere il "popolo" a permettere l'esistenza del teatrino, degli attori e della cultura "altra"! Quindi pochi piagnistei sui danari pubblici che non arrivano. Perchè deve pagare pantalone tutte le ubbie che ciascuno di noi ha in testa?? Se "La Baracca" vale verrà assolutamente valorizzata. Altrimenti sarà marginalizzata poichè di nessun valore o utilità socio-artistico-cultural-politico..Non credi?
Anonimo ha detto...

La Baracca vale, lo testimonia il fatto che è ancora in piedi dopo tutti questi anni senza contributi. Maila non è contro il "sistema" è contro un "certo sistema", clientelare e degli "amici degli amici" che impediscono alle realtà indipendenti di accedere ai fondi per la cultura.

Esempio ne sono i 35.000 euro dati a Calamai.

E a differenza di altri, nonostante si lamenti, va avanti con le proprie forze, producendo testi e spettacoli di qualità e scomodi e basta vedere l'affluenza che c'è al suo teatro per capire quanto siano apprezzati.



Sul fatto che dovrebbe essere il popolo a permettere l'esistenza dei teatri hai ragione, ma se i teatri dovessero campare coi biglietti venduti, chiuderebbero tutti a partire da Metastasio e Pergola (vatti a vedere il costo di certe produzioni teatrali e l'incasso complessivo fatto coi biglietti).
Anonimo ha detto...

Ma che cavoletto di discorso, Vittorio. O a tutti o a nessuno. Ha perfettamente ragione a dire delle ingiustizie, per non dire le mafie che ci sono. 

Perché, invece di dire questo e parlare contro di lei, non dici di questo? Non parli della corruzione?



Mi sembra che la Maila - e il suo blog - ti ti dia fastidio. Hai paura che si ricandidi? Io lo auspico vivamente, darebbe filo da torcere.



Lucia Valori, Prato
vittorio giugni ha detto...
..verissimo...La durata è la sostanza buona delle cose buone. Tuttavia secca sapere che con le tasse di lavoratori e pensionati, gli unici NON evasori fiscali, si contribuisca al divertimento ed allo svago dei ricchi e degli evasori...Viva il sistema americano fondato sui contributi privati volontari alla cultura (magari detassati..può andar bene..) e sul merito...No alle greppie partitocratiche....
Anonimo ha detto...
Vittorio, gli avventori della Baracca sono principalmente lavoratori e pensionati, quindi credo sarebbero contenti di sapere che i loro soldi contribuiscono anche al loro divertimento e non solo a quello dei ricchi e degli evasori.
vittorio giugni ha detto...

Lucia..Paura de che?..Mica mi farebbe alcuna concorrenza. Mica son candidato. Io! Se poi darà filo da torcere..meglio!! Chi ha più filo tesserà. E, comunque, a non far altro avrebbe sempre un pò di pubblicità indiretta per il suo core business...

Anonimo.."Avventori della Baracca" mi piace assai...

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