sabato 24 maggio 2014

Discorsi di fine campagna elettorale

Il discorso di Beppe Grillo a Piazza S.Giovanni a Roma, stracolma di gente, è stato molto efficace.
Egli propone un mondo diverso, un modo diverso di affrontare l'esistente. Attacca l'Europa delle banche, che è contro l'Europa dei popoli.
Parla e si mostra convinto, e la sua forza sta in questo, nel modo diretto e vero di dirle.
Un discorso emozionante. 
Non ci sono sondaggi che servano, prenderà molti voti.
Non so se questo aiuterà il gruppo di Prato, il M5S è stato diviso e attaccato duramente dall'altra parte, quella che era capeggiata da Barosco, che in questi giorni non ha fatto altro, tramite commenti sui media sociali, che svalutare l'immagine della candidata sindaco e degli altri.

Il discorso di Renzi, anche a Prato, invece è stato poca cosa. Battute, frasi fatte, con un atteggiamento un po' burattinesco.
Era in evidente difficoltà retorica.
Se si dovesse votare su questo, Grillo vincerebbe.
Ma la macchina del PD supporta, e infatti lui a Prato ci è venuto, a sostenere un debolissimo Biffoni, il 'gentile'. C'era chiaramente gente, ma a Firenze la piazza della Signoria (più grande di quella del Duomo di Prato) è stata un po' deludente.

Guardando nel locale: Cenni questa volta era meno sorridente nel suo discorso finale rispetto a quello della passata tornata elettorale. La Destra ora si presenta divisa, i voti si potrebbero disperdere in mille rivoli e il ballottaggio non è certo.

Ma si sa: alla fine, quello che è determinante, è proprio quando sei lì, con la matita in mano, con il foglio elettorale disteso sul banchino. Lì, in quel momento anche l'elettore più fedele può tradire e l'imprevedibile a volte accade.


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