martedì 17 febbraio 2015

Puttane

Le puttane si sa, vecchia storia. Ieri sera c'è stata una trasmissione squallida, che ha un titolo ancora peggiore, "Quinta colonna", di franchista memoria, su un canale che si chiama Rete 4. Si parlava di prostituzione, a Roma, a Prato. Delle puttane cinesi in piazza Mercatale, che addirittura assalirebbero i vecchietti renitenti. Al mattino. E che poveretti, al mattino, loro non ne hanno voglia...

Si parla, ancora e sempre, di donne senza valutare minimamente la loro situazione economica, e si parla addirittura di donne che lo 'scelgono', ah scelgono proprio di fare le puttane, che non sono sfruttate, che non sono costrette! 
Il maschietto si sente un po' sollevato, non vuole essere uno sfruttatore, un approfittatore. Va con la puttana, ma lei lo vuole, no? Lo fa perché vuole guadagnare, fare la bella vita...
Naturalmente non si parla nemmeno di ignoranza, di assenza di cultura. Di abbrutimento.
Così immagina le donne puttane per scelta, che addirittura rendono un 'servizio sociale' al maschietto, eh le donne sempre pronte in fondo a fare le infermiere, puttane-infermiere...

E poi, per non spiegare ai bambini cosa sono le puttane che si vedono per strada, si pensa di dar decoro creando quartieri a luci rosse,  come se poi creare quartieri degradati fosse meglio!  La gente parla e non ne ha l'idea. Vorrei proprio vedere quella zona della città i cui abitanti accettano di diventare un quartiere a luci rosse, oppure di aver vicino una casa di appuntamenti, casa con puttane e clienti, ah i clienti vogliosi che si aggirano furtivi per le strade con la loro vogliuccia, pronti ad aprirsi i pantaloni per fare il loro piacere!

Ma che, ci facciamo il turismo anche lì, come ad Amsterdam? 

Mi dispiace proprio dirlo, ma nessuna donna, mai, ha piacere nel vendere il proprio corpo. E' così. E la sua 'scelta' di mercato, anche se dichiarata, anche se è pubblicizzata, anche se è di alto livello, quello che volete, è sempre una non scelta. A tal punto che in molti casi non può non sceglierla.

"Tra tutte le cause della prostituzione", scriveva nel 1847 (!) il francese Parent-Duchatelet in una inchiesta in parte ancora valida, "la più attiva è senza dubbio la mancanza di lavoro e la miseria che sussegue l'insufficienza dei salari".

Quasi tutte le prostitute, fateci caso, vengono da fuori. La vicinanza della famiglia impedirebbe loro, per vergogna, di praticare il mestiere. C'avete pensato?  Le prostitute, sempre o quasi, sono senza radici familiari sul posto dove praticano. Infatti oggi ecco le cinesi, le nigeriane, le rumene...

Alcune di loro pensano che prostituirsi sia un mezzo provvisorio per aumentare i guadagni, e poi invece rimangono invischiate, spesso costrette con la violenza dallo sfruttatore.

Molte provano per l'uomo un rancore misto a disgusto, disgusto per le loro richieste, per le loro fantasie, e si consolano fra loro, diverse prostitute diventano omosessuali.
Quasi tutte sono moralmente adattate alla loro condizione, e si sentono perfettamente integrate in una società che le crea e poi richiede i loro servizi.

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